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Infanzia e adolescenza ha iniziato le sue pubblicazioni nel 2002 e ha mantenuto in questi anni l'obiettivo di coniugare la tradizione psicoanalitica attenta all'interscambio tra bambino e caregiver (valgano tra tutti i concetti di rispecchiamento-mirroring e contenimento-holding) con gli sviluppi più recenti volti allo studio del rapporto tra mondo rappresentazionale ed intersoggettività, come si evince dall'evoluzione delle teorie delle relazioni d'oggetto e degli affetti (Fonagy, Kerneberg, Mitchell, Lichtenberg, Sandler, ecc.) dal nuovo ambito teorico e di ricerca dell'"infant research" (Emde, Sandler, Stern, ecc.), da quello della psicopatologia dello sviluppo (come nei lavori di Sameroff, Cicchetti, Sroufe), da quello dell'attaccamento (Ainsworth, Bowlby, Main) ed infine dagli studi nel campo della funzione riflessiva (Fonagy, Target) e dell'epidemiologia (Costello, Rutter).

Infanzia e adolescenza tiene conto del fatto che stiamo attraversando un periodo molto importante perché è tutta la scienza evolutiva che è in rapido progresso per un affascinante insieme di scoperte convergenti che provengono anche da campi fino a tempi recenti completamente isolati. La neurobiologia, ad esempio, mai come in questi anni è stata interessata a confrontarsi con le altre scienze dello sviluppo, e aumentano di giorno in giorno le prove empiriche che la mente viene modellata dall'interazione tra esperienza interpersonale e processi neurobiologici, tanto che si parla ormai di neurobiologia dell'esperienza interpersonale. è un momento, dunque, in cui sempre più appare necessario e possibile un tentativo di integrazione di punti di vista diversi per migliorare la nostra comprensione di come l'esperienza interpersonale modella lo sviluppo della mente.

In base a tali premesse, si può conseguentemente sottolineare la individuazione di un'ottica che evidenzia come lo stato interno di un soggetto sia, almeno in parte e a certe condizioni, regolato tramite il rapporto con l'altro, ma anche che tale esigenza permane per tutta la vita nel senso che dovrà essere negoziata e rinegoziata attraverso le varie vicende del ciclo vitale. In questa prospettiva andrà, per esempio, rivisitata l'indagine sull'adolescenza come un problema globale che riguarda tutti i membri della famiglia e che ripropone in modo più complesso il tema della differenziazione e dell'individuazione. Tale aspetto può riguardare sia le difficoltà che gli adolescenti hanno per la loro autonomia, sia l'elaborazione della crisi di mezza età dei genitori e del lutto dell'attraversamento di una nuova tappa del ciclo vitale. In linea con questi presupposti, la teoria della tecnica sarà più attenta ai bisogni dei vari membri della famiglia così come alle dinamiche dei gruppi adolescenziali e della nuova cultura mediatica che va sempre più diffondendosi tra le nuove generazioni.

Gli ambiti esplorati dalla rivista spaziano dal mondo dei genitori e della famiglia, al problema dell'adozione e degli affidamenti, alle interazioni precoci genitori-figli, al riconoscimento di situazioni evolutive a rischio e psicopatologiche, utilizzando strumenti di valutazione clinica e diagnostica.

Infanzia e adolescenza intende inoltre essere rivista di "servizio" e formazione, sia perché propone all'attenzione dei lettori strumenti psicologici e clinici di valutazione e di diagnosi che possono contribuire a comprendere meglio le dinamiche psicologiche, ad intercettare situazioni a rischio psicopatologico, ad impostare gli interventi e a valutarne l'efficacia, sia perché cerca di dare un'attenzione particolare alla scuola, un contesto evolutivo che riteniamo essenziale sia per i bambini che per gli adolescenti.